8 Novembre 2022 -

GIORNATA NAZIONALE SENTIERO ITALIA: DA BUSSI AD OFENA

DOMENICA 20 NOVEMBRE

GIORNATA NAZIONALE SENTIERO ITALIA CAI

Da Bussi sul Tirino ad OFENA

Escursione aperta anche ai cicloescursionisti

Programma

  • Ore 7.45 ritrovo e Partenza parcheggio di via Londra a Villa Raspa.
  • Ore 8.30 Parcheggio campo sportivo Bussi via Gramsci
  • Ore 17:00: rientro stimato a Pescara
  • Quota di partecipazione € 5,00 (per i non soci CAI è necessario attivare l’assicurazione infortuni al costo di € 8,00)

Mezzi di trasporto :

  • Trasferimenti con auto proprie fino a Bussi
  • Per il ritorno da Ofena un servizio bus navetta riporterà i conduttori delle autovetture a Bussi per recuperare le auto

Referente dell’escursione: AE Alessandro Galli- cellulare: 3287460421

Referente per la cicloescursione: AE M. Grazia Baldacci – cellulare 3490500334

Accompagnatori: AE Elvio Verna

N.B.  Per partecipare all’escursione/cicloescursione è necessario iscriversi entro il 15 NOVEMBRE contattando i referenti sopraidicati

NB: I soci CAI devono essere in regola con il tesseramento 2022.

Gli Accompagnatori CAI si riservano la facoltà insindacabile di apportare variazioni al percorso in funzione delle condizioni meteorologiche ed ambientali.

I partecipanti dovranno attenersi alle disposizioni degli Accompagnatori.

L’iscrizione comporta la presa visione dei sottoelencati DATI TECNICI.

NOTE TECNICHE (per la parte escursionistica)

  • Difficoltà: E
  • Lunghezza percorso:14 km
  • Dislivello complessivo  S / D :    200 m
  • Durata complessiva stimata: ore 5

Punto di partenza: Parcheggio campo sportivo Bussi via Gramsci

Descrizione dell’itinerario: dal centro visite Fiume Tirino ci si muove in direzione nord e, superati gli impianti sportivi, si sale (via del Sole) e si svolta a sinistra per il sentiero di Pescopiano, lungo suggestivi filari di querce. Da qui si può ammirare il serpeggiare del fiume con la vegetazione ripariale e i sistemi di irrigazione a ruota. Si continua per circa 3,3 km fino all’incrocio dove si scende a sinistra, dopo 200 mt (verso località Chirichiello) si gira a destra.
Si passa sotto il cavalcavia, poi a fianco di un insediamento ittico e si prosegue per altri 800 m; sulla sinistra, incontriamo un bivio per la chiesa di S.Pietro ad Oratorium, famosa per il quadrato magico. Fondata nel 752 e rinnovata in stile benedettino nel 1100, presenta notevoli elementi d’interesse storico-artistico. La Chiesa di San Pietro ad Oratorium è immersa in un bosco particolarmente suggestivo sulla riva sinistra del fiume Tirino, in un luogo che evoca storie di eroi, misteri e magie.
La peculiarità del Sator di San Pietro è che il quadrato magico risulta misteriosamente “rovesciato”. Una ipotesi è che si volesse accentuare il valore palindromo del simbolo oppure invertirne il potere magico che esso poteva evocare. L’interno è composto da tre navate che culminano in tre absidi con al centro il prezioso ciborio del milleduecento dove campeggia un Cristo benedicente in trono che mostra la scritta all’interno del Libro “ego sum primus et ultimus”. I pilastri interni sostengono capitelli con motivi vegetali e animali. Sotto il ciborio è presente un antichissimo altare pagano che presenta ancora i segni delle bruciature dei sacrifici, proveniente da un tempio posto sicuramente nelle vicinanze. Un affresco reca una rappresentazione dell’Apocalisse, insolitamente priva di colori. Una chiesa voluta quindi dall’ultimo re longobardo Desiderio, che quattro secoli dopo, con il restauro del 1100, assume le forme romaniche, arrivando ad essere annoverata tra i più importanti esemplari dell’architettura romanica italiana.
Si proseguire in direzione nord per 4,5 km per pregiarsi della vista del Lago di Capo D’Acqua e della sorgente di Presciano, elementi di notevole interesse naturalistico. Il percorso lungo fiume si snoda tra la rigogliosa vegetazione fluviale, tra salici bianchi, salici cinerini e pioppi. Vale la pena soffermarsi per ammirare, verso ovest, l’abitato di Capestrano con il suo imponente castello e la meravigliosa cattedrale. Tra le dieci perle dei fondali d’Italia il Lago di Capo D’Acqua è meta degli appassionati di immersione di tutto il mondo. Per la qualità dell’acqua e la presenza di numerosi resti sul fondo del lago, Capodacqua è anche definita “Atlantide d’Abruzzo”. In corrispondenza di questo luogo nacque il villaggio che, in età normanna, contribuì alla fondazione di Capestrano. Nel 1934, nei suoi pressi, furono rinvenute le celebri statue della Dama e del Guerriero di Capestrano, risalenti al VI secolo a.C.
E’ un piccolo lago artificiale dell’Abruzzo, situato all’interno del territorio di Capestrano, nella valle del Tirino, ad un’altitudine di 340 m s.l.m. alle pendici del monte Scarafano. Raggiunge una profondità massima di 8 metri. E’ originato dall’omonima sorgente che costituisce una delle tre fonti del Tirino. Il toponimo Capodacqua o Capo d’Acqua, da Caput Acquæ “sorgente del fiume”, è utilizzato sin dall’antichità per indicare l’omonima sorgente che fuoriesce dal bacino sotterraneo del Gran Sasso d’Italia e, da qui, si immette nel Tirino che attraversa la vallata.
Il lago racconta secoli di storia delle popolazioni italiche, ma soprattutto della storia dei Medici che acquistarono il Principato di Capestrano (AQ) per la presenza di un Mulino, ora sommerso.
Le numerose sorgenti naturali immettono nell’invaso acqua fresca e cristallina che confluisce a valle nel Tirino. L’acqua è tersa anche per la sua temperatura costante che impedisce il formarsi di alghe e consente una visibilità ottimale. Due sono i mulini sommersi, uno mostra ancora le pale che azionavano le macine, il secondo mulino ha ancora diversi ambienti intatti. I ruderi che non si possono comunque toccare ed attraversare, sono meta di immersioni di sub che provengono da tutto il mondo.
Si riprende il cammino in direzione nord e, immersi in rigogliosi filari di vigneti, si raggiunge l’Azienda Vitivinicola “Cataldi Madonna” dove si conclude l’escursione apprezzando le eccellenze enogastronomiche dell’Alta Valle del fiume Tirino con: torta rustica ricotta e spinaci, cannellini al vino, frittate, pane e olio, vino.
Un servizio di bus navetta riporterà gli autisti delle auto a Bussi sul Tirino.

Equipaggiamento tecnico
Scarponi trekking, bastoncini, zaino, giacca a vento impermeabile, maglione o pile, guanti e copricapo, occhiali da sole protettivi, acqua 1,5 l.